Il fumo di tabacco contiene circa 400 sostanze nocive, cancerogene, tossiche e mutagene che vanno a colpire l’apparato cardiocircolatorio, quello respiratorio, la pelle e anche bocca e denti. (…)
Il fumo esercita il suo effetto negativo anche sui risultati delle terapie odontoiatriche. Per esempio, in una terapia implantare, il ruolo del fumo diventa estremamente importante in quanto espone a un maggior rischio di insuccessi terapeutici. In particolare, si stima che le percentuali di fallimento dell’impianto nei fumatori siano intorno al 23%, decisamente più alte che nei non fumatori.
La correlazione fra fumo e malattia parodontale e fra fumo e implantologia rappresenta un ottimo spunto di dialogo fra l’odontoiatra e il paziente sull’opportunità di smettere di fumare.
Gli studi odontoiatrici sono le prime strutture sanitarie in cui è possibile riconoscere il paziente fumatore e incentivare la sua propensione a smettere: un punto di partenza estremamente importante per conquistare uno stato di maggiore salute. Nello studio dentistico i danni causati dal fumo sono facilmente evidenziabili, e mettere di fronte il paziente fumatore alle conseguenze tangibili delle proprie abitudini di vita può costituire uno stimolo efficace a modificarle.
Anche per questo ANDI e Fondazione ANDI Onlus hanno deciso di investire in un progetto per promuovere e responsabilizzare lo studio odontoiatrico come polo di orientamento nella lotta contro il fumo.
Da “Il tuo dentista informa”, periodico dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
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